martedì 22 maggio 2012

Chirurgia a colori contro il cancro

I marker molecolari fluorescenti potrebbero essere sul punto di rivoluzionare la chirurgia, in particolare quella oncologica. Portare il colore sul campo chirurgico potrebbe rendere gli interventi molto più efficaci, minimizzandone al contempo gli effetti collaterali e l'invasività.
Da sempre i chirurghi imparano l'anatomia su libri in cui, a ciascun colore corrisponde un diverso tipo di tessuto, tuttavia, purtroppo, nella vita reale, gli organi non sono colorati secondo questo "codice cromatico". Questo fatto può comportare notevoli difficoltà in sala operatoria, costringendo i medici a dover intuire, ad esempio, la posizione di un nervo la cui erronea rescissione può comportare seri danni al paziente.
Presto, grazie alla nuova tecnologia che Quyen Nguyen, chirurga e professoressa di otorinolaringoiatria all'università della California, ci presenta nel video qui sotto, le cose potrebbero cambiare. La dottoressa Nguyen, infatti, collaborando con il gruppo di ricerca del professor Roger Tsien, premio Nobel per la chimica nel 2008, sta mettendo a punto l'uso di sonde molecolari fluorescenti in grado di legarsi alle cellule cancerose - e solo a quelle - facendo, letteralmente brillare di luce propria i tumori. La fluorescenza così ottenuta mette il chirurgo nella condizione di sapere esattamente dove tagliare per rimuovere completamente la massa tumorale. Recentemente la dottoressa ha lavorato ad un altra sonda molecolare "intelligente" questa volta in grado di far brillare i nervi, permettendo ai medici di evitarli prevenendo i gravi danni collaterali connessi al loro danneggiamento.
Vi lascio ora all'interessante conferenza della Nguyen nella quale sono mostrate alcune scene di un intervento chirurgico effettuato utilizzando le sonde fluorescenti da lei sviluppate; quelle immagini, più di mille parole, permettono di capire quanto importante e rivoluzionaria potrebbe essere questa innovazione nella pratica chirurgica.

1 commento:

  1. Fantastico!! 16 minuti super interessanti. E qui mi domando: perché un'innovazione del genere è stata accolta con freddezza? "Lavoriamo così da tanti anni, qual'è il problema?" Il 60% degli operati di tumore alla prostata soffrono varie disfunzioni, ed è solo un esempio. Non capisco come questo possa non essere definito un problema. Comunque grande tecnologia e grande passo avanti, compimenti.

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