Con il post di oggi restiamo in tema spaziale. Il video qui sotto mostra la bellezza mozzafiato di due giganti del nostro sistema solare: Giove e Saturo. Creato da Sander van den Berg usando esclusivamente immagini originali prese dagli archivi delle missioni Nasa Voyager e Cassini, il video, in soli due minuti, ci porta ad ammirare le meraviglie dei due più grandi pianeti in orbita attorno al nostro Sole; dagli anelli di saturno fino ai vortici delle immense tempeste planetarie su Giove.
Pensieri, notizie e riflessioni sulla scienza e la tecnologia all’intersezione tra fisica, chimica e biologia
venerdì 27 aprile 2012
martedì 24 aprile 2012
Una svolta per il volo spaziale?
Tra poche ore una nuova compagnia chiamata "Planetary Resources" annuncerà al mondo la propria esistenza con una conferenza stampa organizzata presso il museo del volo Seattle. L'obbiettivo perseguito dalla nuova compagnia è a dir poco ambizioso (vista l'enorme sfida tecnologica) e la sua portata è potenzialmente rivoluzionaria. Citando testualmente il comunicato stampa tramite il quale è stata annunciata la conferenza:
"La Planetary Resources sovrapporrà due settori critici - quello dell'esplorazione spaziale e quello delle risorse naturali - per aggiungere migliaia di miliardi al prodotto interno lordo globale. Questa innovativa start-up aprirà un settore industriale completamente nuovo e porterà a una totale ridefinizione del concetto di "risorse naturali"".
Tra i fondatori della nuova compagnia spiccano personalità imprenditoriali scientifiche del calibro di Peter Diamandis (fondatore della X PRIZE Foundation e figura chiave del volo spaziale privato americano), Larry Page (cofondatore di Google), James Cameron e Eric Anderson (ex responsabile della missioni Nasa su Marte). Quest'ultimo ha recentemente affermato: "L'idea è di partire in piccolo; inizialmente vogliamo portare in orbita terrestre un telescopio adatto a osservare gli asteroidi più vicini alla Terra (i così detti NEO: "near-earth-objects"), alla ricerca di quelli dotati della composizione più adatta all'attività di estrazione mineraria che intendiamo intraprendere. Questo potrebbe avvenire presto, in un periodo tra i 18 mesi e i 2 anni".
I metalli del gruppo del platino: rutenio, rhodio, palladio, osmio, iridio e platino, sono reperibili solo in bassissime concentrazioni sulla Terra e le difficoltà di estrazione possono essere davvero grandi. Ecco perché questi elementi, di sempre più grande rilevanza tecnologica, vengono ad avere prezzi così alti. Il motivo della loro scarsità è che, nel periodo immediatamente successivo alla formazione della Terra, questi metalli non erano presenti sul nostro pianeta. Ciò che viene estratto oggi è arrivato successivamente, a seguito di impatti asteroidali. "Andremo a prenderli alla fonte", ha affermato ancora Anderson; "i costi di estrazione di questi metalli preziosi dagli asteroidi che ne sono più ricchi potrebbero risultare decisamente più bassi di quelli necessari a estrarli dalla crosta terrestre".
Molti asteroidi sono anche ricchi d'acqua; un'altra caratteristica che la compagnia prevede di sfruttare. L'acqua estratta potrebbe essere venduta direttamente nello spazio abbassando decisamente i costi delle missioni abitate, per le quali, fino ad oggi, le agenzie spaziali hanno sempre dovuto portare in orbita riserve d'acqua da terra.
In una fase successiva la Planetary Resources spera di poter stabilire stazioni di rifornimento orbitali per rifornire i velivoli spaziali di carburante prodotto direttamente nello spazio; senza dover quindi sostenere gli astronomici costi di lancio dello stesso. "Qui si sta parlando di rendere veramente possibile l'esplorazione umana dello spazio profondo, oltre l'orbita terrestre", ha dichiarato Anderson; "è questo ciò che trovo realmente eccitante".
E' possibile seguire in diretta la conferenza stampa a questo indirizzo.
PS: Aggiungo qui sotto un breve video di presentazione appena rilasciato dalla Planetary Resources. Consiglio anche una visita al loro bel sito ufficiale (qui il link), appena aggiornato.
PPS: Sono disponibili i video completi della conferenza stampa all'indirizzo che linko qui.
"La Planetary Resources sovrapporrà due settori critici - quello dell'esplorazione spaziale e quello delle risorse naturali - per aggiungere migliaia di miliardi al prodotto interno lordo globale. Questa innovativa start-up aprirà un settore industriale completamente nuovo e porterà a una totale ridefinizione del concetto di "risorse naturali"".
Tra i fondatori della nuova compagnia spiccano personalità imprenditoriali scientifiche del calibro di Peter Diamandis (fondatore della X PRIZE Foundation e figura chiave del volo spaziale privato americano), Larry Page (cofondatore di Google), James Cameron e Eric Anderson (ex responsabile della missioni Nasa su Marte). Quest'ultimo ha recentemente affermato: "L'idea è di partire in piccolo; inizialmente vogliamo portare in orbita terrestre un telescopio adatto a osservare gli asteroidi più vicini alla Terra (i così detti NEO: "near-earth-objects"), alla ricerca di quelli dotati della composizione più adatta all'attività di estrazione mineraria che intendiamo intraprendere. Questo potrebbe avvenire presto, in un periodo tra i 18 mesi e i 2 anni".
I metalli del gruppo del platino: rutenio, rhodio, palladio, osmio, iridio e platino, sono reperibili solo in bassissime concentrazioni sulla Terra e le difficoltà di estrazione possono essere davvero grandi. Ecco perché questi elementi, di sempre più grande rilevanza tecnologica, vengono ad avere prezzi così alti. Il motivo della loro scarsità è che, nel periodo immediatamente successivo alla formazione della Terra, questi metalli non erano presenti sul nostro pianeta. Ciò che viene estratto oggi è arrivato successivamente, a seguito di impatti asteroidali. "Andremo a prenderli alla fonte", ha affermato ancora Anderson; "i costi di estrazione di questi metalli preziosi dagli asteroidi che ne sono più ricchi potrebbero risultare decisamente più bassi di quelli necessari a estrarli dalla crosta terrestre".
Molti asteroidi sono anche ricchi d'acqua; un'altra caratteristica che la compagnia prevede di sfruttare. L'acqua estratta potrebbe essere venduta direttamente nello spazio abbassando decisamente i costi delle missioni abitate, per le quali, fino ad oggi, le agenzie spaziali hanno sempre dovuto portare in orbita riserve d'acqua da terra.
In una fase successiva la Planetary Resources spera di poter stabilire stazioni di rifornimento orbitali per rifornire i velivoli spaziali di carburante prodotto direttamente nello spazio; senza dover quindi sostenere gli astronomici costi di lancio dello stesso. "Qui si sta parlando di rendere veramente possibile l'esplorazione umana dello spazio profondo, oltre l'orbita terrestre", ha dichiarato Anderson; "è questo ciò che trovo realmente eccitante".
E' possibile seguire in diretta la conferenza stampa a questo indirizzo.
PS: Aggiungo qui sotto un breve video di presentazione appena rilasciato dalla Planetary Resources. Consiglio anche una visita al loro bel sito ufficiale (qui il link), appena aggiornato.
PPS: Sono disponibili i video completi della conferenza stampa all'indirizzo che linko qui.
La scala dell'universo
Dopo una pausa più lunga del previsto, voglio riprendere l'attività con un post particolarmente leggero. Ciò che vi voglio mostrare oggi è un'animazione interattiva che ci permette di spostarci in pochi istanti dalla più estrema frontiera dell'ultrapiccolo; la scala di Planck (10^-35 m), fino ad apprezzare con un unico colpo d'occhio l'intero universo osservabile (10^27 m).
L'animazione di cui sto parlando è intitolata “The Scale Of The Universe 2“ e si può trovare all'indirizzo che linko qui. La scala dell'universo è qualcosa di veramente impressionante, che copre ben 62 ordini di grandezza. Questa animazione riesce molto bene nel far cogliere intuitivamente cosa questo significhi; parafrasando le parole di Richard Feynman citate in questo vecchio post, si coglie al volo "quanto spazio ci sia là sotto" (alle piccole scale) e "là sopra" (alle grandi scale). Un altro aspetto interessante e sorprendente di “The Scale Of The Universe 2“ è che gli autori; Cary Huang ed il fratello Michael Huang hanno solo 14 anni ed hanno realizzato questo progetto per puro divertimento dedicandoci più di un anno.
L'animazione di cui sto parlando è intitolata “The Scale Of The Universe 2“ e si può trovare all'indirizzo che linko qui. La scala dell'universo è qualcosa di veramente impressionante, che copre ben 62 ordini di grandezza. Questa animazione riesce molto bene nel far cogliere intuitivamente cosa questo significhi; parafrasando le parole di Richard Feynman citate in questo vecchio post, si coglie al volo "quanto spazio ci sia là sotto" (alle piccole scale) e "là sopra" (alle grandi scale). Un altro aspetto interessante e sorprendente di “The Scale Of The Universe 2“ è che gli autori; Cary Huang ed il fratello Michael Huang hanno solo 14 anni ed hanno realizzato questo progetto per puro divertimento dedicandoci più di un anno.
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