In questp post parleremo nuovamente di robotica.
Hiroshi Ishiguro, ricercatore all'ATR ("Intelligent Robotics and Communication Laboratories") di Kyoto e professore all'università di Osaka, si occupa di creare androidi, cioè robot dalle fattezze umane, di aspetto ultra-realistico. L'obbiettivo di Ishiguro è quello di realizzare un avanzatissimo sistema robotico di telepresenza che permetta ad un utilizzatore di partecipare a meeting e convegni pur non essendo fisicamente presene sul posto. Patecipare a incontri di lavoro virtuali in videoconferenza è, per molti, già una realtà quotidiana, tuttavia il sistema progettato dal professore permetterebbe di avere a disposizione un vero e proprio "avatar" in grado di spostarsi ed interagire fisicamente con cose e persone.
I "Geminoid" sono reallizzati dal professore per essere dei veri e propri "gemelli robotici" della persona per la quale sono costruiti. Questa può controllarne i movimenti, le espressioni facciali e la voce a distanza, semplicemente stando davanti ad un computer con una videocamera ed un microfono.
Nel video qui sotto si vede l'ultima creazione di Hiroshi Ishiguro: "Geminoid F", un androide femminile copia di una ragazza sui vent'anni. Il robot è in grado di cambiare le proprie espressioni facciali in modo più naturale degli androidi realizzati in precedenza. Inoltre, a differenza ai precedenti modelli, è stato possibile raccogliere all'interno della struttura del robot tutti i componenti meccanici e di controllo necessari al suo funzionamento.
Costruire robot androidi dall'aspetto e dalle espressioni facciali realistiche è sicuramente utile, oltre che per applicazioni di telepresenza, anche nel campo della robotica personale ed assistenziale, in quanto questa capacità può facilitare l'interazione tra esseri umani e macchine.
Per intuire quali siano le prospettive della robotica umanoide provate ad immaginare il robot che risulterebbe, ad esempio, riunendo in un unico dispositivo i punti di forza dei protagonisti degli ultimi tre post di robotica di questo blog (quello che state leggendo, questo e questo). Per ora non è possibile integrare tutti questi sistemi nel ristretto volume del "corpo" di un robot umanoide, tuttavia la miniaturizzazione di componenti elettronici e meccanici avanza molto rapidamente. Probabilmente è solo questione di tempo prima che i robot a cui ci ha abituato la fantascienza diventino realtà.
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