L'immagine spiritosa del post precedente offre in realtà un ottimo spunto per fare una riflessione piuttosto profonda sulla "visione scientifica del mondo".
Purtroppo, anche tra persone che possiedono una solida cultura umanistica è spesso diffuso il pregudizio che le scienze siano qualcosa di povero di emozione e asettico.
Per chiarire meglio cosa intendo, riporto poche righe tratte da "La fisica di Feynman" ("The Feynman Lectures on Physics"): uno dei manuali universitari di fisica di più grande successo nel mondo, pubblicato in più volumi nel 1964, a cura di Richard Feynman. Non me ne vogliano i poeti! ;)
Non nuoce al mistero il saperne qualcosa. Perché la realtà è tanto più meravigliosa di quanto artista alcuno del passato immaginasse! Perché i poeti del presente non ne parlano? Che uomini sono i poeti che parlerebbero di Giove se fosse simile a un uomo, ma se egli è un’immensa sfera ruotante di metano e di ammoniaca restano in silenzio?
(Richard Feynman, La Fisica di Feynman, vol. I-1, cap. 3-4, 1994, p. 3-9)
In questo video, lo stesso Richard Feynman spiega le ragioni per cui uno "scienziato", o più in generale chi possiede una certa cultura scientifica, può in realtà ammirare doppiamente le bellezze della natura e del mondo che ci circonda ogni giorno, nel caso particolare di un fiore, rispetto a un "non-scienziato".
D'accordo, ma senza esagerare, però. Non è il caso di alimentare contrapposizioni fra umanisti e scienziati che hanno sempre meno ragioni di sussistere. Diciamo poi anche che gli umanisti dovrebbero trovare i giusti stimoli ad avvicinarsi al mondo della scienza. E qui la qualità della divulgazione conta. Ecco perchè reagisco e anche perchè sono su questo sito. E colgo l'occasione per segnalare agli amici umanisti e insegnati una chicca in cui mi sono imbattutto in agosto: un magazine on line per tablet che si chiama "Scienza 2.0 per una vita migliore". E' molto leggibile e attuale,e coa che almeno per me conta, è scaricabile grauitamente dal bookstore dell'Ipad.
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