Il 29 maggio la Sierra Nevada Corporation ha completato il primo test di volo assistito del proprio veicolo suborbitale: il Dream Chaser. Pochi giorni prima XCOR Aerospace ha annunciato di aver completato i test della pompa dell'ossigeno liquido della propria navetta suborbitale: il Lynx. Excalibur Almaz ha annunciato di avere in programma lanci verso la stazione spaziale internazionale e verso l'orbita lunare. Nello stesso periodo Virgin Galactic ha ricevuto l'autorizzazione a effettuare lanci sperimentali della sua SpaceShipTwo da parte della Federal Aviation Administration. Il 30 maggio Moon Express ha annunciato di aver comprato la Next Giant Leap, LLC realizzando così la prima acquisizione di una compagnia partecipante al Google Lunar X PRIZE (un premio da 30 milioni di dollari per la prima compagnia privata in grado di inviare autonomamente un lander robotico sulla luna). Il 31 Blue Origin ha annunciato di aver completato un importante controllo dei sistemi del proprio veicolo orbitale. A tutto questo bisogna aggiungere l'annuncio dei giorni scorsi della Planetary Resources di cui si è già parlato (qui) e il fatto che da qualche settimana è partita la fase di test del motore ibrido jet/razzo "Sabre", uno dei componenti chiave dello spazioplano britannico Skylon.
In questa vera e propria
primavera del volo spaziale privato si inserisce il recente annuncio della
costituzione di Mars One (qui il sito ufficiale):
una compagnia olandese il cui ambiziosissimo obbiettivo è di realizzare un
avamposto umano sul pianeta rosso entro il 2023. La compagnia che al momento è
impegnata a raccogliere fondi per il progetto, dovrebbe inviare già nel 2018 un
rover per scegliere il punto ideale dove costruire l’insediamento marziano. In seguito,
dopo altre missioni preparatorie dedicate alla realizzazione dell'habitat, nel
2022 dovrebbero partire alla volta di Marte i primi 4 astronauti umani.
Una novità è che per autofinanziarsi la compagnia ha intenzione di trasformare
la missione nel più grande evento mediatico di tutti i tempi: Bas Lansdorp,
l'imprenditore fondatore della società lo definisce come "l’evento
mediatico che farà impallidire il Grande Fratello". Una sorta di reality
show prolungato seguito in mondovisione. Un altra particolarità del progetto è
che gli astronauti non faranno mai ritorno: per diminuire i costi la missione
sarà infatti di sola andata, gli uomini e le donne inviati in missione saranno
volontari disposti a non fare mai più ritorno sulla Terra. In effetti, l’obiettivo a lungo
termine è proprio di colonizzare gradualmente il pianeta; ogni 2 anni verranno inviati
altri aspiranti marziani e l'avamposto comincerà a diventare una colonia sempre
più autosufficiente.
A favore della
fattibilità del progetto ci sono i pareri positivi sulla realizzabilità
dell'hardware necessario alla missione da parte di alcune delle più grandi
industrie aerospaziali del mondo; dalla Thales Alenia Space fino alla stessa
SpaceX. Inoltre, tra i propri testimonial, la neonata compagnia annovera un
personaggio del calibro di Gerard’t Hooft,
fisico olandese, premio nobel nel 1999 per "aver spiegato la struttura quantica
dell'interazione elettrodebole". Qui sotto potete vedere il video di
presentazione (in inglese) di Mars One in cui vengono spiegate le varie fasi
del progetto e viene intervistato il professor ’t Hooft in merito al suo
appoggio all'iniziativa.
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