Dopo aver discusso dello Human Brain Project nel post del primo dell'anno, oggi voglio parlarvi di un altro interessante progetto candidato a ricevere il miliardo di euro di stanziamento di ricerca del programma FET Flagships. Penso che sia il caso di far conoscere questi notevoli progetti anche perché, almeno qui in Italia, hanno una visibilità mediatica sorprendentemente, o forse dovrei dire tristemente, scarsa (eccezion fatta per FuturITC a cui è stato dedicato un interessante articolo sul numero di "Le Scienze" di questo mese).
Ma torniamo a noi, ciò di cui vi voglio parlare oggi è ITFoM, acronimo di "Information Technology Future of Medicine", che si potrebbe tradurre con "tecnologie dell'informazione per il futuro della medicina" (linko qui il bel sito ufficiale del progetto). L'obbiettivo di questo programma è quello di sfruttare il grande potenziale delle nuove tecnologie informatiche per rivoluzionare il settore sanitario. Già in un post di qualche tempo fa ("Il futuro della medicina - FutureMed") avevamo parlato di come lo sviluppo esponenziale di molte tecnologie, prime tra tutte quelle elettroniche e informatiche prometta di rivoluzionare la pratica clinica. Il punto centrale dell'ambizioso programma ITFoM è, però, addirittura, di: "integrare l'enorme numero di dati biologici a nostra disposizione per costruire un modello computazionale completo dei processi biologici che hanno luogo in ogni essere umano", per poter poi modificare di volta in volta questo vero e proprio "paziente virtuale" in modo da tenere conto delle peculiari caratteristiche anatomiche, fisiologiche e genetiche di ciascun paziente.
Chiaramente questa sorta di copia virtuale del corpo dei singoli pazienti potrebbe far fare un salto senza precedenti alla medicina, dando tutto un nuovo significato all'idea di medicina personalizzata (di cui si è già parlato qui). Come abbiamo già detto è ormai possibile analizzare moltissimi parametri rilevanti della biochimica, della fisiologia e della genetica di un paziente nel giro di poche ore. Questi dati integrati in un simile modello permetterebbero ai medici di sapere in anticipo l'effetto dei farmaci, conoscere rischi e predisposizioni a varie malattie, suggerire diete o cambi di stile di vita in modo del tutto personalizzato aumentando l'efficacia della prevenzione e dei trattamenti, riducendo al contempo gli effetti collaterali.
E' un consorzio di oltre 25 istituzioni accademiche europee a guidare questo sforzo per la creazione, entro dieci anni, di un "paziente virtuale". Il professor Hans Westerhoff dell'Università di Manchester ha affermato: "ITFoM realizzerà modelli computazionali generali di processi cellulari, tessuti, patologie e, alla fine, di un essere umano nella sua interezza. Rendere la medicina personalizzata una realtà tramite questo grande progetto è una grande sfida e richiederà sviluppi fondamentali nelle scienze computazionali. Questa, infatti è la prima volta che si cerca di realizzare un unico, enorme, sistema informatico pensato per combinare la genomica e la bioinformatica con le esigenze della pratica medica."
Gli sviluppi nell'area delle tecnologie informatiche di cui parla il professore comprendono nuove tecniche per l'acquisizione e la valutazione rapida di dati sui pazienti, nuovi modelli matematici dei sistemi biologici in cui integrare questi dati e nuovi software di intelligenza artificiale che possano apprendere e fare previsioni su queste basi per poi interfacciarsi con gli utenti.
Il professor Norman Paton, sempre dell'università di Manchester, ha aggiunto: "Le più grandi opportunità attuali per migliorare l'efficacia dei trattamenti medici vengono proprio dalla medicina personalizzata, le scienze biologiche oggi ci offrono la conoscenza adeguata per supportare una "personalizzazione informata" dei trattamenti, mentre le tecniche computazionali più avanzate sono essenziali per dare un senso ai dati alla base del processo decisionale. Questa è una fantastica opportunità per riunire gli sviluppi di queste aree scientifiche in rapida crescita e causare un cambiamento di paradigma nella pratica medica."
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